lunedì 8 dicembre 2008

Alberto Ponticelli presenta: Blatta!



Premetto che ciò che sto per scrivere non è una recensione, ma solo la mia opinione, o meglio ciò che mi ha ispirato la lettura di Blatta.

Alberto Ponticelli non smette mai di stupire. Lo conoscevo come grandissimo disegnatore, lo riscopro come impegnatissimo autore completo.
Ho letto Blatta in una piovosa notte di novembre, a letto, illuminato da una fioca luce da 30w...e più leggevo più la mia mente elaborava pensieri non sempre lucidi.

Karl Marx, Georg Simmel, Philip Dick affollavano le mie visioni...

Alienazione. Ideologia. Materialismo storico. Coscienza di sé. Uomo Blasé. Fantascienza.

Perché?

Tutto ha inizio in una claustrofobica stanza/cella nella quale un uomo "vive" la sua quotidianità, o meglio ha accettato di vivere il suo simulacro di vita! Ogni giorno è uguale al precedente, ogni azione (svegliarsi, mangiare, lavorare) avviene puntuale come lo scorrere delle lancette sull'orologio...è alienato!
Apro il mio vecchio libro di sociologia e leggo: l'alienazione si può definire come una condizione nella quale gli uomini sono dominati da forze che essi stessi hanno creato e che si contrappongono loro come forze alienate.
Karl Marx
Il lavoro resta esterno all'uomo, cioé non appartiene al suo essere;...l'uomo quindi non si afferma nel suo lavoro, bensì si nega... In esso egli non appartiene a sé, bensì ad un altro. Rapporto ch'è il rapporto dell'uomo con le sue proprie attività come estranea, non sua, l'attività come passività, la forza ch'è debolezza, la generazione ch'è impotenza, l'energia fisica e spirituale propria dell'uomo, la sua vita personale... come un'attività rivolta contro lui stesso, da lui indipendente, a lui non appartenente.


L'uomo spesso è sconvolto da incubi nei quali appaino visioni terrificanti che opprimono il suo libero arbitrio, ma cosa rappresentano?
Continuo a leggere Karl Marx.
Le ideologie - le immagini nebulose che si formano nel cervello dell'uomo - sono in tutte le loro espressioni - morali, religiose, metafisiche ecc., necessarie sublimazioni del processo materiale della loro vita, empiricamente constatabile e legato a presupposti materiali. Funzione dell'ideologia è in questa prospettiva legittimare i rapporti di dominio che caratterizzano lo stato di cose presente, tanto che le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti, facendo leva nel contempo alla presa di coscienza della propria condizione da parte dei dominati.


Ad un tratto appare una blatta...
Perchè proprio una blatta? - mi chiedo -
mumble mumble
Vediamo un pò...
Come potrebbe essere rappresentato graficamente un virus?
Personalmente, quando il mio computer viene colpito da un virus informatico lo immagino in preda ad una colonia di formiche fameliche...quando invece mi ammalo, il mio immaginario di fanciullo ricorda gli episodi della serie tv "Siamo fatti così" e anche in questa circostanza rappresento il virus con sembianze insettoidi...
Sono pazzo?
Torniamo alla blatta e ipotizziamo sia un virus, uno di quelli che destabilizzano un organismo.
La sua apparizione manda in tilt l'efficientissimo sistema che conosciamo, tanto che il protagonista è catapultato fuori in un ambiente a lui sconosciuto che lo terrorizza.
Non mi basta...
Chiedo ancora aiuto a Marx:
La storia di ogni società umana sinora esistita è storia di lotta di classe. Ogni classe dominante ha nel suo meccanismo esistenziale il virus (la blatta?) che ne decreterà l'estinzione e la naturale nascita di un nuovo rapporto di potere tra classi.


L'uomo è ora fuori dal sistema che da un lato l'alienava, ma dall'altro lo proteggeva. Da cosa? Dalle responsabilità, dalle decisioni, dalla presa di coscienza di sé.
E' fuori.
In questo nuovo ambiente ha la fortuna di incontrare un suo simile, una donna, che gli insegna, o dovrei dire gli ricorda, come si vive.
Un pò alla volta entrambi si spogliano sia delle vecchie abitudini che delle vecchie tute che gli impediscono il contatto col proprio corpo...tutto cambia ad eccezione dell'ancor presente casco che impedisce un vero e proprio contatto tra i visi.
Perchè il casco è ancora lì? Perchè non se ne liberano?
Il casco è forse il simbolo dell'ancora presente coercizione della società sull'individuo? Si può vivere in libertà senza essere dipendenti da nulla?
Il nostro uomo non riesce a liberarsi dal suo "essere socialmente costruito" e in preda ad un raptus di follia uccide a pugni la donna, la sua donna, colpevole di averlo condotto alla disobbedienza.
I pugni si scagliano con forza e rabbia sul casco della donna e, uno dopo l'altro, ditruggono la maschera di vetro...
E' in questo momento che l'uomo vede il volto umano della sua compagna, è in questo istante che prende coscienza di quello che è realmente, è in questi attimi che decide di mettere in scena il suo gesto estremo: il suicidio!

Ma.... non può morire...
L'esistente sistema sociale è programmato affinchè ogni uomo torni alle sue funzioni primarie in una nuova versione di se stesso...
La morte non è contemplata!
Tutto sembra essere tornato alla normalità in quella stanza/cella che abbiamo conosciuto nella prima pagina.
Ma non è così!
L'uomo sembra avere ricordi del suo passato recente pre suicidio, e per la prima volta noi lettori possiamo vedere i suoi occhi dietro la superficie riflettente del casco...
La valigetta, la stessa già apparsa all'inizio del racconto, che dalle parole del protagonista sembra essere l'ultima ancora di salvezza in caso di crisi....la valigetta deve essere aperta!
E così è....
L'uomo scompare...
La stanza ci viene mostrata vuota...
La valigetta è sul letto....aperta...

Philipp Dick si chiederebbe: la realtà esiste in funzione della nostra soggettività o tutto smette di essere nel momento in cui noi non ci siamo più?



Ultimo appunto:
Ponticelli sceglie di mostrarci le sue tavole in scala di grigi...è casuale?
E se invece fosse una critica all'attuale società? Agli individui che la compongono?
George Simmel:
L'uomo blasè vede tutte le cose in una totalità per così dire opaca e grigia e le sente indegne di suscitare una reazione. Se nell'intimo dell'uomo si è stabilita la convinzione che si possano ottenere tutte le possibili varietà della vita per l'equivalente somma di denaro, egli diventerà necessariamente blasè

3 commenti:

Giuseppe ha detto...

sappiate che ad Alberto è piaciuta ;D

X ha detto...

Non conoscevo il fumetto di Ponticelli, ma ti segnalo questo corto di Ficetola su sua sceneggiatura.

Davvero molto interessante!
Ciao,
X

X ha detto...

Dimenticavo... Mi pare si tratti della stessa storia!